INDICAZIONE SALE 17 E 18 GOTI E LONGOBARDI






GOTI E LONGOBARDI

La città durante i regni romano-barbarici

Nel IV – V secolo la città diventa cristiana. Augusta Taurinorum abbandona il suo nome antico per il più semplice Taurinum. Mentre declina e cade l'impero d’Occidente anche la regione subalpina non sfugge alle invasioni barbariche: è del 402 la battaglia di Pollenzo tra i Visigoti di Alarico e Stilicone e nel 405 le orde gote di Radagaiso devastano le campagne intorno a Torino. Dopo i saccheggi dei Burgundi e le deportazioni di contadini in Gallia, alla fine del V secolo si torna progressivamente alla normalità con la vittoria di Teoderico re dei Goti e l’avvio del suo regno in Italia. L’insediamento e il sepolcreto aristocratico scoperti a Collegno sono tracce materiali rare e importanti della presenza gota nella penisola italiana.
Riprendono gli scambi economici e Torino recupera forse una certa prosperità, come attesta lo sviluppo del gruppo cattedrale.

Nel VI secolo si teme l’arrivo dei Franchi, ma nel 570 sono i Longobardi a prendere il controllo della città che diventa sede di uno dei quattro ducati della regione con Asti, Ivrea e San Giulio d’Orta. Tra i vari gruppi che compongono il popolo longobardo, a Torino prevalgono i Turingi, con Agilulfo, dux Turingorum de Taurini, primo dei duchi cittadini e poi re dal 591. Dopo di lui diventano duchi Arioaldo, Garipaldo e Ragimperto che, ad eccezione di Garipaldo, otterranno tutti la corona del Regno, a riprova dell’importanza strategica di questo ducato, situato al delicato confine con il regno dei Franchi.
Il ritrovamento negli scavi della basilica del Salvatore di un frammento della lastra sepolcrale del duca Aubald, finora ignoto, aggiunge una nuovo importante documento storico sui duchi di Torino e sul loro luogo di sepoltura presso la cattedrale.

La corte risiedeva in città, ma la ricorda soltanto il riferimento alla chiesa di S. Pietro “de curte ducis”, poi detta di S. Pietro del Gallo, situata tra le vie Torquato Tasso, Palatina e 
piazza IV Marzo e demolita nel 1728. Sempre più fitte sono invece le testimonianze archeologiche degli insediamenti di gruppi Longobardi intorno al centro urbano, come evidenzia la mappa dei ritrovamenti.
Lungo i grandi assi di comunicazione che conducevano ai valichi alpini, il confine del Regno era fortificato dalle chiuse, strutture difensive poste nei fondovalle di Aosta e di Susa, nelle strettoie di Bard e di Chiusa S. Michele, e proprio alla chiusa valsusina i Longobardi cercheranno invano di fermare l’avanzata dei Franchi di Carlo Magno nel 773.